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30 Ottobre 1981

30 Ottobre 1981

Oggi è un giorno felice per me! Voglio condividere anche l’allegria, benché non possa raccontare tutto. La carica emozionale, quando si divide, conforta. Anche l’allegria! Quando si racconta l’allegria, essa si moltiplica, perché tu lasci qualcuno con quella soddisfazione che hai provato e serve perfino, secondo il tipo di cosa che racconti, per osservare e avere una visione migliore delle persone e delle cose.

La data di oggi rimarrà segnata per me. Rimarrà ben impressa: 30 ottobre 1981! Nelle prime ore del mattino. Non posso raccontare cos’è, anche se ne avrei voglia.

Devo dirvi questo: nessuno nella vita ha tutto, o sa tutto, perché la Legge stessa che governa dice che, se tu sapessi tutto, perderesti il punto di attrazione. Quindi, è necessario che non si conosca il prossimo passo, perché il prossimo passo ti dà la sensazione che motiva il lavoro, motiva la vita.

Ci sono persone che sono disilluse. Arrivano a una certa fase della vita e si chiudono.  Muoiono addirittura, quando giungono a una fase di delusione, perché non hanno più niente da fare.  Persone che, per esempio, lavorano per 50 anni e, una volta in pensione, muoiono. Finito! La vita non conta più. Il punto di attrazione, che è non conoscere un punto avanti, non esiste più. Il fatto che manchi sempre un anello della catena, motiva la vita. È così e sarà sempre così.

Molto bene. Nonostante io abbia la conoscenza trascendentale delle cose del nostro Piano Settenario, questa conoscenza si trova a un altro livello di coscienza e, a mano a mano che lavori, fai, agisci, verbalizzi  (verbo, lo sapete: parola + azione), a mano a mano che azioni le parole che contengono la conoscenza, quindi lavorando, scoprirai e raggiungerai i punti massimi, estremi del Piano in cui si vive. Tutto funziona così e non potrebbe essere altrimenti.

C’era, nel mio caso, la ricerca di un piccolo punto (badate bene: non era un punto di dubbio!)… la ricerca della conoscenza di un punto, che rimuginavo a ogni momento, a ogni istante della mia vita, nella certezza che un giorno sarebbe apparso.

Allora, dopo che siamo usciti da qui, ieri a notte fonda, sono arrivato a casa… già in macchina ci pensavo. Improvvisamente ebbi quel lampo, quello di “Eureka, ho scoperto!” Ma ero confuso. Ho deciso di frenare tutto, di fermarmi su quel punto, fermare tutto, mantenere quel punto e penetrare in quell’istante in cui è sopraggiunta la sensazione. D’un tratto mi trovai di fronte alla cosa: mi trovai di fronte alla Chiave Dorata! Sapevo della sua esistenza ed ero certo che esisteva: non esiste una porta che non abbia chiave. E oggi, alle 5 del mattino, questa chiave è apparsa.  È la Chiave Dorata che chiude definitivamente il Corso VII. Non è che non ne fossi a conoscenza, ma quando ti viene data in mano è differente. Ora è il tutto di essa! È quello che mi è successo oggi. L’ho già scritto perché questo deve rimanere scritto, custodito.

E dopo, affinché immaginiate la sensazione, devo essere rimasto un’ora o più in ringraziamento. Quando sono andato a letto, continuavo nel ringraziamento. Quel ringraziamento di cui non riesci nemmeno a parlare. Solo “tante grazie, tante grazie!” Desideri ringraziare eternamente, perché è incredibile che sia arrivato a questo punto…!  

Bene, se tu dicessi: “Se tutto ciò è così buono, dà la chiave anche a noi!” Non servirebbe, perché non ne capiresti il valore. È la storia della partita di calcio e della conferenza di Einstein.

Non ho condizioni per consegnarvi questa conoscenza. Se fosse detta non significherebbe nulla. Non c’è supporto. Ancora per nessuno in PRÓ-VIDA. Un giorno spero di poter… altrimenti, rimarrà scritta. Qualcuno sempre la leggerà, se ne avrà bisogno. Ma prima bisogna risvegliare la necessità. Credo che mi capiate.

Ecco, è così. Vorrei dire che oggi sono allegro, forse il giorno più allegro della mia vita.  Non ho ancora scoperto un giorno più allegro nella mia vita. Forse oggi è il giorno più allegro della mia vita per la scoperta dell’anello di questa catena… È la Conoscenza che si auto-protegge.

Bene, voglio dire che con la nostra attività mentale che facciamo tutte le settimane, la PRÓ-VIDA ha avuto un impulso che solo chi l’ha conosciuta prima può valutare. La PRÓ-VIDA è cresciuta davvero!

Abbiamo ora il dipartimento nazionale della PRÓ-VIDA. Porteremo quindi i Corsi nei luoghi dove sono stati richiesti. Sembra che Santos sarà la prima città… Campinas e altre città dopo… È logico, le persone della PRÓ-VIDA devono cominciare ora a dare un esempio maggiore, secondo la conoscenza acquisita. La condotta è tutto, perché la condotta è l’esempio e senza esempio non farai nulla.

Nel mondo in cui viviamo esistono due forze: il bene – il male, il nero – il bianco, l’odio – l’amore, la comprensione – l’incomprensione… e così via.

Qui in PRÓ-VIDA noi abbiamo Principi. Voi li conoscete. Li avete visti. E, se siete qui, è perché vi sono piaciuti. Avete verificato che quei Principi realmente aggiustano l’uomo. Quindi, è necessario che ognuno di voi assuma tali Principi. Ma che li assumiate davvero! E teniate le vostre condotte in accordo a questi Principi.

Ebbene, quali sono i Principi che hai adottato? Del Bene o del male? Qui in PRÓ-VIDA  sono quelli del Bene. Quali sono le virtù del Bene? Comprensione, aiuto vero, gentilezza, la non aggressività, l’umiltà… Queste sono le armi del Bene. E quali sono le armi del male? La malvagità, l’aggressività, la non comprensione, vanità, orgoglio, prepotenza, la forza che ferisce… tutto al contrario.

Che mi dici quando qualcuno vuole difendere il Bene e usa le armi del male? Per esempio: per difendere il Bene, l’uomo costruisce bombe, fa guerre, vuole uccidere l’intera umanità. Per difendere il Bene, l’uomo distrugge. Dunque, distruggere è arma del male. Uccidere è arma del male. Virtù del lato opposto. Cosa si ottiene con questo? Solo rafforzare il tuo stesso avversario, il male.

Fermati a pensare: quando vuoi difendere un Principio, devi usare le armi, le virtù di quel Principio. In caso contrario, starai lottando contro te stesso, starai rafforzando il tuo avversario.

(…) In tutti gli ambienti, realmente superiore è colui che sa comprendere l’altro che egli giudica in una posizione inferiore e gli resta vicino. E così per tutte le cose. Quindi è una questione di Principio. Vi sono piaciuti i Principi della PRÓ-VIDA, credete che costruiscano l’Uomo? Allora dovete usare sempre queste armi. Nel momento in cui userai un’altra arma, starai rafforzando l’altro lato.

So che è difficile quando le persone, per esempio, ti aggrediscono. Non è lasciarsi colpire dall’aggressività; è comprendere che dietro quell’aggressività forse c’è un cuore buono. Forse è un frutto di questo mondo che ha come schema folle modificare l’ambiente e non l’uomo. Forse soltanto l’espressione di un desiderio, non più di aggredire, ma di difendersi…

Con i giovani ci sono argomenti su cui conversare e lo faremo in una conferenza specifica per loro. Ma a voi, che per la maggior parte siete adulti, spetta quel lavoro e soltanto attraverso di esso potrete svuotare il barattolo dell’energia che voi ora, avendo Conoscenza, possedete, e avere l’opportunità di scoprire inoltre, un giorno, la chiave d’oro di tutte le condotte e dei pensieri e di tutto, tutto, tutto quello che succede sulla faccia della Terra.

Mi piacerebbe anche vedere le persone del Corso II, di Introduzione insieme agli alunni del Basico, dando loro la mano. A volte vogliono discutere. Ma voi ormai avete elementi per non discutere e portare calma! E se, per il momento, qualcuno non riesce a conversare su Einstein, conversate sul gioco del calcio! Un giorno anche lui non vorrà più parlare di calcio. Fino a quel giorno… che ne dici di dare Felicità a ognuno per avere la Felicità di ognuno?

È così. Difendi i tuoi Principi del Bene lottando con le armi del Bene. Solo. Sempre. Se è difficile, è anche un bene, perché correggerà l’orgoglio, la vanità di colui che crede che praticare questo sia difficile. Quindi è sempre un bene!

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Dott. Celso Charuri

Ideatore e Fondatore della PRÓ-VIDA

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