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Tutankhamon, 100 anni di scoperte

Tutankhamon, 100 anni di scoperte

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Una battuta ricorrente tra gli archeologi che studiano l’Antico Egitto è che più scoperte vengono fatte, più i misteri di questa straordinaria civiltà si infittiscono.

Il ritrovamento della tomba del Faraone Bambino Tutankhamon il 24 novembre1922, circa cento anni fa, è considerato una delle conquiste più straordinarie, grazie alla conservazione della mummia e dei numerosi oggetti, apparentemente intatti.

Nel XIX secolo, l’archeologia si stava già allontanando dall’aspetto avventuroso e dalla mera ricerca di tesori per concentrarsi sulla decodifica dei grandi enigmi dell’umanità. C’era un grande interesse internazionale e il lavoro di squadra, potendo contare su metodi e strumenti di misurazione molto più appropriati, era già una realtà e conferiva un carattere scientifico a quello che un tempo era stato un paradiso per ladri e commercianti.

Nel 1922, nella Valle dei Re, erano già state rinvenute molte tombe generando scoraggiamento in alcuni archeologi di fronte agli atti di vandalismo causati da ladri e scavatori dilettanti.

L’americano Theodor Davis aveva trovato tra i detriti alcuni oggetti che si riferivano all’enigmatico faraone Tutankhamon. Si trattava di una ciotola di ceramica, di vasi funerari di terracotta e di altri piccoli pezzi che sarebbero stati di proprietà del giovane re.

La storia di Tutankhamon

Tutankhamon, appartenente alla XVIII dinastia, regnò per un breve periodo, dal 1341 al 1323 a.C. La sua origine è dibattuta. Alcuni ritengono che fosse figlio di Akhenaton (come sembrano indicare recenti e controversi test del DNA), frutto di un primo matrimonio con la regina Kiya, morta di parto. In questo caso, si fa particolare riferimento alla balia Maya, che lo allevò, secondo una raffigurazione sulle pareti della sua tomba a Saqqara. Per altri sarebbe il fratello del faraone. In ogni caso, si sa che nacque e crebbe nella città di Aketaton* con il nome di Tutankhaton (l’immagine vivente di Aton) e che, dopo la morte di quello che sarebbe stato suo padre o suo fratello (e la sua conseguente cancellazione dalla storia egizia), fu portato a Tebe per ordine dei sacerdoti, fu chiamato Tutankhamon (l’immagine vivente di Amon) e diventò faraone quando era ancora un bambino, all’età di 8 o 9 anni.

*Aketaton (l’orizzonte di Aton) nota anche come Amarna, Tell el-Amarna o el-Amarna, la città del Sole costruita da Akhenaton.

È inoltre innegabile che Tutankhamon avesse alcune somiglianze con Akhenaton nell’aspetto fisico e in particolare nel cranio allungato. All’età di circa 10 anni sposò Ankhesenamon – come mostrano i dipinti che ritraggono la coppia – che potrebbe essere figlia di Nefertiti, quindi sua sorellastra.

È provato che morì giovane, a 18 o 19 anni, senza lasciare eredi, anche se nella sua tomba sono state trovate due mummie di feti**, al quinto e ottavo mese di gravidanza.

Non avendo eredi e finendo così la dinastia della sua famiglia, iniziarono una serie di elucubrazioni su chi sarebbe stato il suo successore.

** Si specula sul fatto che, se fossero stati il frutto di aborti spontanei della coppia, perché sarebbero stati sepolti dopo tanto tempo? E, se non lo fossero, quali sarebbero le loro origini?

È importante il resoconto di una lettera inviata al re degli Ittiti da una regina egiziana vedova (si trattava di Ankhesenamon?), in cui si diceva che non c’erano discendenti per salire al trono egizio. Come soluzione, proponeva di sposare uno dei principi ittiti, evitando così di unirsi a un plebeo. Si dice, però, che questo principe non sia mai arrivato a destinazione, essendo stato presumibilmente assassinato per ordine di Ay, consigliere di Akhenaton e da sempre candidato a salire al trono.

I dipinti sulla parete della tomba di Tutankhamon mostrano scene della sepoltura. In esse, Ay***, a destra, è responsabile dell’importante cerimonia di “apertura della bocca”, che conferisce vita e respiro nel viaggio verso l’altro mondo. Tutankhamon, a sinistra, appare con le vesti di colui che era già stato incoronato come faraone.

*** Nella tomba di Ay c’è un dipinto che lo ritrae con la sua prima moglie, la regina Tey, il che ci porta a un altro mistero: avrebbe effettivamente sposato Ankhesenamon? Se ciò non è avvenuto, perché un plebeo avrebbe dovuto salire al trono? Oppure si può avanzare un’altra ipotesi: Ay sarebbe ricorso ai suoi antenati per dimostrare la sua origine regale e poter così salire al trono.

Va ricordato che i corpi mummificati di Akhenaton, Nefertiti e Ankhesenamon non sono ancora stati ritrovati e quello di Akhenaton potrebbe essere, o no, quello che riposa nella controversa tomba KV55, il che apre nuove prospettive alla scoperta della tomba di Tutankhamon al fine di chiarire alcuni dei molti interrogativi che ancora permangono.

Come sappiamo, i regni di Akhenaton e Tutankhamon sono stati cancellati dalla storia egizia, come testimonia l’assenza dei loro nomi su un murale ad Abido che comprende quelli di tutti i faraoni fino a Seti I. Ciò che sorprende, tuttavia, è che il nome di Tutankhamon sia stato escluso dalla suddetta lista, nonostante si fosse convertito alle idee dei sacerdoti.

Questi e altri interrogativi hanno fatto emergere l’importanza del ritrovamento della sua tomba nella speranza che molto sarebbe stato chiarito.

Torniamo quindi agli eventi del novembre 1922.

Scoperte negli scavi

Howard Carter era un pittore e disegnatore che aveva seguito nei loro lavori i famosi archeologi Petrie e Davis, che furono i suoi maestri e sostenitori.

Carter aveva il supporto finanziario di Lord Carnarvon. Vista la caparbietà di entrambi, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del governo egiziano, iniziarono gli scavi nonostante l’idea generale che “il tempo delle scoperte nella Valle dei Re fosse già passato”.

L’archeologo aveva già lavorato ad Amarna e, a suo avviso, Akhenaton e Nefertiti avrebbero avuto un figlio che egli riteneva essere Tutankhamon.

Carter si focalizzò sui ritrovamenti sporadici di Davis relativi a oggetti e sigilli che indicavano l’appartenenza al Faraone Bambino. Tracciò un triangolo per gli scavi e scelse una piccola valle laterale, spinto più dall’intuizione che dalla ragione.

Appena iniziati i lavori, fin dal primo foro praticato, c’erano già gli indizi relativi alla tomba di Tutankhamon.

Superati i gradini, Carter si trovò davanti a una porta sigillata ricoperta di malta dove individuò, tra gli altri, il cartiglio del faraone che cercava.

Alla presenza di Carnavon, Carter praticò un piccolo foro nella seconda porta, inserì una candela e, con l’aria calda, la luce si diffuse vivacemente nel vano.

Con la luminosità, emerse un tesoro, abbondanza di oro, innumerevoli oggetti. Tuttavia, nessun sarcofago o mummia.

Più tardi, Carter, ripresosi dallo stupore, avrebbe detto:

“Il nostro stupore fu grande quando facemmo quella scoperta (…). Stavamo vedendo, per la prima volta, lo splendore dell’età imperiale dell’Egitto, quindici secoli prima di Cristo. L’effetto era mozzafiato, quasi spaventoso. Inoltre, la portata della scoperta ci aveva colto di sorpresa. Certo, ci aspettavamo di trovare la tomba di Tutankhamon nella Valle di Tebe, ma la sorpresa più grande fu quella di trovarla intatta”.

Aprendo la terza porta sigillata, sorvegliata da due sentinelle, trovarono un forziere di legno, una vera opera d’arte, dai colori vivaci di ogni genere e dai disegni aggraziati, oltre a tre bare, mobili, armi, abiti, un trono riccamente decorato e quattro carri d’oro.

L'apertura della tomba

Ma dove si trovava il sarcofago? Nella terza camera furono rinvenuti nuovi oggetti di valore e una quarta porta, che venne aperta il 17 febbraio 1923 di fronte a un ristretto pubblico, fotografi e disegnatori. All’interno, un enorme muro ricoperto d’oro, ingresso alla camera nella quale si trovavano un’urna e delle perle sparse sul pavimento e tutto sembrava intatto, nonostante il passare dei millenni.

Anche l’urna era ricoperta d’oro e riportava diversi simboli magici di protezione. C’erano poi una seconda urna con un sigillo intatto, una terza meno ornata, una quarta e infine il sarcofago di quarzite gialla. Al suo interno, tre bare antropomorfe: le prime in legno ricoperte con lamina d’oro, l’ultima in oro massiccio. Ai suoi piedi, una dea con le ali e le braccia aperte in una postura di protezione.

Le urne vennero smontate all’esterno della tomba e ci vollero 84 giorni per farlo. Per sollevare la pesante lastra del sarcofago di quarzite fu necessario l’uso di pulegge.

L’ultima bara fu trovata ricoperta di bende di lino che, accuratamente rimosse, svelarono una straordinaria maschera d’oro massiccio con intarsi di pietre preziose, che sembrava avere in sé più vita che morte. Nelle mani, incrociate, c’erano le insegne reali, il flagello e il pastorale; il corpo era raffigurato in rilievo piatto ma, grazie all’abilità dell’artigiano, il volto in metallo indistruttibile del giovane faraone sarebbe diventato eterno.

Tuttavia, non tutte le notizie erano buone: nello spazio tra la seconda e la terza bara, erano stati osservati umidità e una solida copertura di resina nera, eccesso di unguenti di conservazione, che avevano danneggiato gravemente la mummia ad eccezione del viso e dei piedi.

Come reagì Carter alla sua grande scoperta? Parlò e non parlò:

“In momenti così, mancano le parole”.

Nella tomba vennero rinvenuti circa 5.000 oggetti ben conservati, compresi quelli con maggiore probabilità di deteriorarsi, come quelli in legno e in cuoio, oltre alle scatole a forma di uovo contenenti carne. C’erano oggetti religiosi, funerari, mobili, giocattoli, abiti, giochi da tavolo, bastoni, armi, archi, frecce, scudi, armature, calici, gioielli, cibo, cocchi da combattimento.

Di particolare rilievo la spada, in ferro, così come l’amuleto dello stesso materiale posto dietro il cuscino dove riposava la testa di Tutankhamon, pezzi realizzati in piena età del bronzo quando ancora non si padroneggiava la tecnica di estrazione del ferro. Si sa che erano fatti di resti di meteoriti che contenevano questo metallo e, poiché provenivano dal cielo, erano considerati semi sacri.

Inoltre, sono degni di nota cosmetici, barche, vasi, brocche contenenti miele ancora commestibile – considerato che è immune al deterioramento causato dai batteri – e molti altri oggetti.

Sul bellissimo trono trovato nella tomba, sono incisi i nomi originali del faraone e di sua moglie: Tutankaton e Ankhesenaton. Vale la pena chiedersi cosa sia realmente accaduto affinché fossero mantenuti i nomi originali e non quelli in cui erano stati cambiati (Tutankamon e Ankhesenamon).

Oltre alle due mummie di feti, vicino alla tomba del faraone vennero trovate ciocche di capelli della regina Tiye, madre di Akhenaton e, secondo alcuni, nonna di Tutankhamon.

Ci sono alcune osservazioni da fare riguardo al luogo scelto e alla costruzione della tomba, in quanto, per tradizione, consisteva in uno spazio piccolo rispetto alla quantità di oggetti trovati e ci si chiede se non fosse stata costruita per un’altra persona e poi adattata in fretta per il funerale del faraone.

Perché ci sono così poche notizie sul suo regno (1341-1323 a.C.) al punto da essere avvolto in uno strano oscurantismo?

La storia di Tutankhamon

Tutankhamon, appartenente alla XVIII dinastia, regnò per un breve periodo, dal 1341 al 1323 a.C. La sua origine è dibattuta. Alcuni ritengono che fosse figlio di Akhenaton (come sembrano indicare recenti e controversi test del DNA), frutto di un primo matrimonio con la regina Kiya, morta di parto. In questo caso, si fa particolare riferimento alla balia Maya, che lo allevò, secondo una raffigurazione sulle pareti della sua tomba a Saqqara. Per altri sarebbe il fratello del faraone. In ogni caso, si sa che nacque e crebbe nella città di Aketaton* con il nome di Tutankhaton (l’immagine vivente di Aton) e che, dopo la morte di quello che sarebbe stato suo padre o suo fratello (e la sua conseguente cancellazione dalla storia egizia), fu portato a Tebe per ordine dei sacerdoti, fu chiamato Tutankhamon (l’immagine vivente di Amon) e diventò faraone quando era ancora un bambino, all’età di 8 o 9 anni.

*Aketaton (l’orizzonte di Aton) nota anche come Amarna, Tell el-Amarna o el-Amarna, la città del Sole costruita da Akhenaton.

È inoltre innegabile che Tutankhamon avesse alcune somiglianze con Akhenaton nell’aspetto fisico e in particolare nel cranio allungato. All’età di circa 10 anni sposò Ankhesenamon – come mostrano i dipinti che ritraggono la coppia – che potrebbe essere figlia di Nefertiti, quindi sua sorellastra.

È provato che morì giovane, a 18 o 19 anni, senza lasciare eredi, anche se nella sua tomba sono state trovate due mummie di feti**, al quinto e ottavo mese di gravidanza.

** Si specula sul fatto che, se fossero stati il frutto di aborti spontanei della coppia, perché sarebbero stati sepolti dopo tanto tempo? E, se non lo fossero, quali sarebbero le loro origini?

Non avendo eredi e finendo così la dinastia della sua famiglia, iniziarono una serie di elucubrazioni su chi sarebbe stato il suo successore.

È importante il resoconto di una lettera inviata al re degli Ittiti da una regina egiziana vedova (si trattava di Ankhesenamon?), in cui si diceva che non c’erano discendenti per salire al trono egizio. Come soluzione, proponeva di sposare uno dei principi ittiti, evitando così di unirsi a un plebeo. Si dice, però, che questo principe non sia mai arrivato a destinazione, essendo stato presumibilmente assassinato per ordine di Ay, consigliere di Akhenaton e da sempre candidato a salire al trono.

I dipinti sulla parete della tomba di Tutankhamon mostrano scene della sepoltura. In esse, Ay***, a destra, è responsabile dell’importante cerimonia di “apertura della bocca”, che conferisce vita e respiro nel viaggio verso l’altro mondo. Tutankhamon, a sinistra, appare con le vesti di colui che era già stato incoronato come faraone.

*** Nella tomba di Ay c’è un dipinto che lo ritrae con la sua prima moglie, la regina Tey, il che ci porta a un altro mistero: avrebbe effettivamente sposato Ankhesenamon? Se ciò non è avvenuto, perché un plebeo avrebbe dovuto salire al trono? Oppure si può avanzare un’altra ipotesi: Ay sarebbe ricorso ai suoi antenati per dimostrare la sua origine regale e poter così salire al trono.

Va ricordato che i corpi mummificati di Akhenaton, Nefertiti e Ankhesenamon non sono ancora stati ritrovati e quello di Akhenaton potrebbe essere, o no, quello che riposa nella controversa tomba KV55, il che apre nuove prospettive alla scoperta della tomba di Tutankhamon al fine di chiarire alcuni dei molti interrogativi che ancora permangono.

Come sappiamo, i regni di Akhenaton e Tutankhamon sono stati cancellati dalla storia egizia, come testimonia l’assenza dei loro nomi su un murale ad Abido che comprende quelli di tutti i faraoni fino a Seti I. Ciò che sorprende, tuttavia, è che il nome di Tutankhamon sia stato escluso dalla suddetta lista, nonostante si fosse convertito alle idee dei sacerdoti.

Questi e altri interrogativi hanno fatto emergere l’importanza del ritrovamento della sua tomba nella speranza che molto sarebbe stato chiarito.

Torniamo quindi agli eventi del novembre 1922.

Scoperte negli scavi

Howard Carter era un pittore e disegnatore che aveva seguito nei loro lavori i famosi archeologi Petrie e Davis, che furono i suoi maestri e sostenitori.

Carter aveva il supporto finanziario di Lord Carnarvon. Vista la caparbietà di entrambi, dopo aver ottenuto l’autorizzazione del governo egiziano, iniziarono gli scavi nonostante l’idea generale che “il tempo delle scoperte nella Valle dei Re fosse già passato”.

L’archeologo aveva già lavorato ad Amarna e, a suo avviso, Akhenaton e Nefertiti avrebbero avuto un figlio che egli riteneva essere Tutankhamon.

Carter si focalizzò sui ritrovamenti sporadici di Davis relativi a oggetti e sigilli che indicavano l’appartenenza al Faraone Bambino. Tracciò un triangolo per gli scavi e scelse una piccola valle laterale, spinto più dall’intuizione che dalla ragione.

Appena iniziati i lavori, fin dal primo foro praticato, c’erano già gli indizi relativi alla tomba di Tutankhamon.

Superati i gradini, Carter si trovò davanti a una porta sigillata ricoperta di malta dove individuò, tra gli altri, il cartiglio del faraone che cercava.

Alla presenza di Carnavon, Carter praticò un piccolo foro nella seconda porta, inserì una candela e, con l’aria calda, la luce si diffuse vivacemente nel vano.

Con la luminosità, emerse un tesoro, abbondanza di oro, innumerevoli oggetti. Tuttavia, nessun sarcofago o mummia.

Più tardi, Carter, ripresosi dallo stupore, avrebbe detto:

Il nostro stupore fu grande quando facemmo quella scoperta (…). Stavamo vedendo, per la prima volta, lo splendore dell’età imperiale dell’Egitto, quindici secoli prima di Cristo. L’effetto era mozzafiato, quasi spaventoso. Inoltre, la portata della scoperta ci aveva colto di sorpresa. Certo, ci aspettavamo di trovare la tomba di Tutankhamon nella Valle di Tebe, ma la sorpresa più grande fu quella di trovarla intatta”.

Aprendo la terza porta sigillata, sorvegliata da due sentinelle, trovarono un forziere di legno, una vera opera d’arte, dai colori vivaci di ogni genere e dai disegni aggraziati, oltre a tre bare, mobili, armi, abiti, un trono riccamente decorato e quattro carri d’oro.

L'apertura della tomba

Ma dove si trovava il sarcofago? Nella terza camera furono rinvenuti nuovi oggetti di valore e una quarta porta, che venne aperta il 17 febbraio 1923 di fronte a un ristretto pubblico, fotografi e disegnatori. All’interno, un enorme muro ricoperto d’oro, ingresso alla camera nella quale si trovavano un’urna e delle perle sparse sul pavimento e tutto sembrava intatto, nonostante il passare dei millenni.

Anche l’urna era ricoperta d’oro e riportava diversi simboli magici di protezione. C’erano poi una seconda urna con un sigillo intatto, una terza meno ornata, una quarta e infine il sarcofago di quarzite gialla. Al suo interno, tre bare antropomorfe: le prime in legno ricoperte con lamina d’oro, l’ultima in oro massiccio. Ai suoi piedi, una dea con le ali e le braccia aperte in una postura di protezione.

Le urne vennero smontate all’esterno della tomba e ci vollero 84 giorni per farlo. Per sollevare la pesante lastra del sarcofago di quarzite fu necessario l’uso di pulegge.

L’ultima bara fu trovata ricoperta di bende di lino che, accuratamente rimosse, svelarono una straordinaria maschera d’oro massiccio con intarsi di pietre preziose, che sembrava avere in sé più vita che morte. Nelle mani, incrociate, c’erano le insegne reali, il flagello e il pastorale; il corpo era raffigurato in rilievo piatto ma, grazie all’abilità dell’artigiano, il volto in metallo indistruttibile del giovane faraone sarebbe diventato eterno.

Tuttavia, non tutte le notizie erano buone: nello spazio tra la seconda e la terza bara, erano stati osservati umidità e una solida copertura di resina nera, eccesso di unguenti di conservazione, che avevano danneggiato gravemente la mummia ad eccezione del viso e dei piedi.

Come reagì Carter alla sua grande scoperta? Parlò e non parlò:

In momenti così, mancano le parole”.

Nella tomba vennero rinvenuti circa 5.000 oggetti ben conservati, compresi quelli con maggiore probabilità di deteriorarsi, come quelli in legno e in cuoio, oltre alle scatole a forma di uovo contenenti carne. C’erano oggetti religiosi, funerari, mobili, giocattoli, abiti, giochi da tavolo, bastoni, armi, archi, frecce, scudi, armature, calici, gioielli, cibo, cocchi da combattimento.

Di particolare rilievo la spada, in ferro, così come l’amuleto dello stesso materiale posto dietro il cuscino dove riposava la testa di Tutankhamon, pezzi realizzati in piena età del bronzo quando ancora non si padroneggiava la tecnica di estrazione del ferro. Si sa che erano fatti di resti di meteoriti che contenevano questo metallo e, poiché provenivano dal cielo, erano considerati semi sacri.

Inoltre, sono degni di nota cosmetici, barche, vasi, brocche contenenti miele ancora commestibile – considerato che è immune al deterioramento causato dai batteri – e molti altri oggetti.

Sul bellissimo trono trovato nella tomba, sono incisi i nomi originali del faraone e di sua moglie: Tutankaton e Ankhesenaton. Vale la pena chiedersi cosa sia realmente accaduto affinché fossero mantenuti i nomi originali e non quelli in cui erano stati cambiati (Tutankamon e Ankhesenamon).

Oltre alle due mummie di feti, vicino alla tomba del faraone vennero trovate ciocche di capelli della regina Tiye, madre di Akhenaton e, secondo alcuni, nonna di Tutankhamon.

Ci sono alcune osservazioni da fare riguardo al luogo scelto e alla costruzione della tomba, in quanto, per tradizione, consisteva in uno spazio piccolo rispetto alla quantità di oggetti trovati e ci si chiede se non fosse stata costruita per un’altra persona e poi adattata in fretta per il funerale del faraone.

Perché ci sono così poche notizie sul suo regno (1341-1323 a.C.) al punto da essere avvolto in uno strano oscurantismo?

Mistero sulla morte di Tutankhamon

Nel 1968, il corpo di Tutankhamon venne riesumato per la seconda volta e analizzato con tecniche molto più moderne. Venne rilevata una grave ferita alla testa, che potrebbe essere stata la causa della sua morte. Si era trattato di un incidente o di un crimine? Se fosse stato un omicidio, sarebbe stato commesso da Ay, il suo successore? O era stata una conseguenza degli interventi effettuati al momento della sua mummificazione?

Va inoltre considerato che, attraverso la ricerca del DNA, è stato accertato che il giovane faraone aveva uno stato di salute precario. Fratture, malformazioni, malaria e altre scoperte che ne avrebbero impedito od ostacolato la mobilità.

E siccome è sconosciuta anche la fine di sua moglie Ankhesenamon, il cui corpo, come già detto, non è ancora stato trovato, si può presumere che sia stata uccisa anche lei, oppure, che si sia sposata di nuovo, questa volta con Ay?

Le analisi approfondite degli oggetti trovati nella tomba e sul corpo del faraone potrebbero lasciare spazio a profezie misteriosamente nascoste? Potrebbero contenere segreti dell’antico Egitto e persino di popoli futuri, come i Maya, come suggerisce lo scienziato Maurice Cotterell? Alcuni archeologi hanno scelto questa strada, suggerendo che ci sono molte somiglianze tra la vita di Tutankhamon e Lord Pacal, re bambino maya di Palenque in Messico, entrambi rappresentazione di Quetzalcóatl, il Serpente Piumato.

Cosa c’è davvero nella cosiddetta “maledizione del faraone” che sarebbe iniziata con la morte prematura di Lord Carnarvon a causa di una puntura di zanzara? È un dato di fatto che più di venti persone, coinvolte in qualche modo nella scoperta, sarebbero morte in un modo non molto spiegabile? Quindi, la verità si troverebbe nell’aforisma che dice che “Non si dovrebbe disturbare il sonno dei morti”, dando così sfogo all’immaginazione popolare?

Ciò che è davvero noto è che la scoperta è stata fondamentale per una migliore comprensione della storia dell’antico Egitto negli aspetti della vita privata, degli usi e dei costumi, della società in generale, delle arti, della cultura, delle credenze, della scienza e della tecnologia e dell’ampia conoscenza di questo straordinario popolo.

La decodifica dei numerosi oggetti trovati nella tomba è ancora oggi motivo di varie interpretazioni. In ogni caso, è noto che lì c’è molta conoscenza, tutta avvolta in aure di misteri ed enigmi che sfidano la spiegazione da parte di storici e archeologi.

Le analisi approfondite degli oggetti trovati nella tomba e sul corpo del faraone potrebbero lasciare spazio a profezie misteriosamente nascoste? Potrebbero contenere segreti dell’antico Egitto e persino di popoli futuri, come i Maya, come suggerisce lo scienziato Maurice Cotterell? Alcuni archeologi hanno scelto questa strada, suggerendo che ci sono molte somiglianze tra la vita di Tutankhamon e Lord Pacal, re bambino maya di Palenque in Messico, entrambi rappresentazione di Quetzalcóatl, il Serpente Piumato.

Cosa c’è davvero nella cosiddetta “maledizione del faraone” che sarebbe iniziata con la morte prematura di Lord Carnarvon a causa di una puntura di zanzara? È un dato di fatto che più di venti persone, coinvolte in qualche modo nella scoperta, sarebbero morte in un modo non molto spiegabile? Quindi, la verità si troverebbe nell’aforisma che dice che “Non si dovrebbe disturbare il sonno dei morti”, dando così sfogo all’immaginazione popolare?

Ciò che è davvero noto è che la scoperta è stata fondamentale per una migliore comprensione della storia dell’antico Egitto negli aspetti della vita privata, degli usi e dei costumi, della società in generale, delle arti, della cultura, delle credenze, della scienza e della tecnologia e dell’ampia conoscenza di questo straordinario popolo.

La decodifica dei numerosi oggetti trovati nella tomba è ancora oggi motivo di varie interpretazioni. In ogni caso, è noto che lì c’è molta conoscenza, tutta avvolta in aure di misteri ed enigmi che sfidano la spiegazione da parte di storici e archeologi.

C’è un evidente contrasto tra ciò che è noto del regno di Tutankhamon e la sontuosità della sua tomba, senza dimenticare tutto quello che è stato cancellato del suo impero.

Se la morte del faraone, per incidente od omicidio, avvenne inaspettatamente, vi è una chiara contraddizione tra la fatalità e la ricchezza trovata nella tomba, che certamente avrebbe dovuto richiedere molto tempo per essere approntata. O si può immaginare che Tutankhamon sapesse che sarebbe morto prematuramente e avesse lasciato tutto preparato?

Tutankhamon o Tutankhaton? Del suo regno si sa molto poco. Tanto è stato cancellato, tante domande rimangono. Forse, a causa di questi dubbi insistenti, cento anni fa Carter si sarebbe manifestato in modo laconico: “Per quanto ne sappiamo attualmente, possiamo dire con certezza che l’unica cosa degna di nota nella sua vita è che morì e fu sepolto”.

Nonostante tutto ciò che venne scoperto dopo questa affermazione senza speranza, il Faraone Bambino sembra alimentare misteri indecifrabili agli occhi umani. Misteri emersi che attendono nuove scoperte che potranno essere decifrate a ogni nuovo passo della scienza.

E così prosegue la storia dell’antico Egitto, sempre più affascinante e misteriosa, sempre in attesa di nuove scoperte che ci portino risposte sempre più illuminanti. O saremo destinati a convivere con questi enigmi finché la razionalizzazione, propria dell’essere umano, non sarà sostituita da uno sguardo più profondo, audace e creativo.

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PORTUGUÊS - COM INTERAÇÃO

Segunda a sexta-feira

às 20h30*

Hora de São Paulo

*A atividade tem duração aproximada de 3 horas.

Para saber como participar, clique abaixo.

SEG    DOM

08-14

NOV    NOV

Online

Semana de Básico

PT

Será transmitido nos idiomas e horários locais:

PORTUGUÊS - COM INTERAÇÃO

Segunda a sexta-feira

às 20h30*

Sábado

às 14h30*

Domingo

às 10h00*

Hora de São Paulo

*A atividade tem duração aproximada de 3 horas.

Para saber como participar, clique abaixo.

*Para repetição oficial, participantes que estão retornando ou em R.A., em breve mais informações.

Requisitos técnicos indispensáveis

Gostaríamos de informar que, para a participação no Básico on-line, são indispensáveis os seguintes requisitos mínimos:

Computador (Windows/Mac)

Computador com câmera integrada ou conectada por entrada USB.

As atividades não poderão ser assistidas por nenhum outro dispositivo, tais como celulares, smartphones e tablets ou computadores com outros sistemas operacionais.

Especificações e Sistema Operacional

• Processador: Intel Core i3, i5 e i7 – 3100 Series , ou superior.

• Memória RAM: 4GB, ou superior.

• Sistema Operacional:

• Windows 7 com todas as atualizações, ou versão superior (somente 64 bits).

• MacOS 10.15 Catalina, ou versão superior.

Verifique as configurações de seu computador Windows clicando aqui.

Como verificar suas especificações no Mac? Clique aqui.

Fones de ouvido com microfone (headset)

Modelos homologados para uso com nossa plataforma.

Consulte a lista de headsets homologados:

Internet

Banda larga com conexão estável, com no mínimo 10MB de download e 4MB de upload.

Como verificar sua banda de internet? Clique aqui para testa-la.

* Os requisitos técnicos poderão ser atualizados. Acompanhe aqui eventuais alterações.

Fones de ouvido homologados

Marca

Modelo

Tipo

Bose

Quiet Comfort 35 Stereo

USB e Bluetooth

Dell

Pro Stereo Headset UC150

USB

Jabra

BLZ 2400 II

USB

Jabra

Evolve 20 MS

USB

Jabra

Evolve 75

USB e Bluetooth

Jabra

UC Voice 550a MS Mono

USB

JBL

Everest Elite 750NC Stereo

Bluetooth

Logitech

Headset H390

USB

Logitech

Stereo H650e

USB

Microsoft

LifeChat LX-3000

USB

Microsoft

LifeChat LX-6000

USB

Plantronics

Blackwire 320

USB

Plantronics

Blackwire 3220 Series

USB

Plantronics

Blackwire C220

USB

Plantronics

Audio 628 USB

USB

Samsung

USBC Headset

USB

Sony

WH-CH700N

USB

Sony

Headset Pulse 7.1

USB

Sony

WH-XB900N

Bluetooth

Atualização: 11.06.2021

Regras de conduta para prevenção da COVID-19

Uso de Máscaras

Cobrindo a boca e o nariz. Usar o tempo todo.
Evitar tocar a boca, o nariz e os olhos.

Distanciamento

Mínimo de 2 metros

Mãos

Lavar frequentemente ou higienizar com álcool em gel.

Etiqueta Respiratória

Ao espirrar ou tossir, proteger a boca e o nariz com o cotovelo, ou usar lenço descartável.

Sintomas

Se apresentar sintomas, ficar em casa e buscar atendimento médico.