4 Settembre 1981
4 Settembre 1981
L’uomo arriva sulla faccia della Terra, pianeta di terza dimensione, e per entrare deve essere costituito come l’ambiente affinché ci sia armonia e integrazione.
Così, nella dimensione in cui sta, egli trova il grande e il piccolo, l’alto e il basso, il dentro e il fuori, il nero e il bianco, il sottile e il grosso… A volte, l’estremamente sottile si presenta meglio del grosso, il maggiore si presenta meglio del minore e, a volte, il contrario. E l’uomo vive in un eterno conflitto, perché non riesce a definire in quale posizione dovrà restare perché, a volte, l’alto è migliore e, altre volte, l’alto non è il migliore.
Messo qui, in un mondo di dualità, l’uomo conosce il conflitto, non conosce bene la strada: va in cerca di ciò che può presentarsi come il meglio. Questo è proprio della terza dimensione.
Un giorno, vivendo in questo conflitto, l’uomo scopre che in lui ci sono gli stessi aspetti in relazione al sentimento: uno maggiore e uno minore, un sentire profondo e superiore in relazione a un sentire minore. Riconosce la scorza animale, adatta al pianeta, che usa.
Persistendo, scopre di non essere la scorza, che esiste qualcos’altro che è lui stesso. Le forze della scorza e lui interagiscono, promuovendo il conflitto. Nasce il confronto dei piaceri e paragona gli stati di piacere e allegria, a volte seguendo la scorza e a volte seguendo se stesso. Non riesce a sentire il punto di equilibrio per sentirsi sempre bene.
Sta all’uomo qui riconoscere e sapere che esiste questa dualità, questa pluralità di strade, di forze che trascinano. E un giorno potrà fare una scelta tra le forze della carne e quelle dello spirito. Un giorno sarà invitato a fare questa scelta e saranno invitati solo coloro che riconosceranno gli aspetti di questa dualità. In questo giorno, quelli che sapranno le risposte potranno candidarsi all’Unità. Sicuramente tutti, nel tempo, arriveranno un giorno a questo punto. E la Terra, pianeta tridimensionale, continuerà a prestare questo grande servizio all’Universo.