5 Giugno 1981
5 Giugno 1981
Questa è un’ora dedicata ad un altro corpo, il corpo mentale.
Tutto ciò che siamo deriva da informazioni che, prima di arrivare al corpo fisico (cioè, prima di manifestarsi con le mani, con la parola, con la condotta, perché tutto quello che il corpo tridimensionale fa è soltanto un adempimento di ordini che vengono da fuori)… informazioni che, prima di arrivare al corpo fisico, sono filtrate, analizzate e integrate ad un corpo chiamato mentale.
Quando tutto questo sarà ben compreso, voi capirete anche perché usare questo corpo mentale. E quando avrai utilizzato bene il corpo mentale, le manifestazioni del corpo fisico saranno già ben migliori. Così arriverà quell’ora che tutti desiderano.
Perché le manifestazioni non sono già migliori?
Il corpo fisico dell’uomo si manifesta con la parola, con le emozioni, con le condotte.
Giacché il corpo fisico ha manifestazioni più elevate in confronto agli altri esseri della Terra, tutti dovranno fare un passo in più e così capiranno l’altro corpo, che chiameremo corpo spirituale.
Prima di arrivare al corpo mentale, essendo questo già ben sviluppato, questi ordini passano attraverso l’altro corpo, che chiamiamo spirituale. Così svilupperai il Reale, perché il mentale è illusorio come il fisico. Comincia la realtà nello spirituale. Comincia. Tu, allora, farai esercizi per sviluppare lo spirituale e il mentale migliorerà sempre di più e, successivamente, anche il fisico.
Pertanto, una volta alla settimana noi ci fermiamo e, un’ora alla settimana, tutti noi qui presenti ci dedichiamo all’allenamento del corpo mentale. All’inizio, confuso per alcuni… altri assimilano di più, ma col tempo tutto diventerà chiaro.
Voglio ancora dire qualcosa su sofferenza e felicità. Non mettere mai il tuo punto di felicità su una cosa effimera. Tutte le volte che soffrirai, tu starai mettendo il tuo punto di felicità su una cosa passeggera.
Esempio: le persone mettono il loro punto di felicità su un’altra persona. Se tu fai così, stai camminando sulla strada della sofferenza.
L’altro giorno ho chiesto a qualcuno:
– Io ti piaccio?
– Caspita!- ha detto la persona. Eccome se mi piaci!
– Io sono la ragione della tua felicità?! Io morirò! – E così tu soffrirai! Stai camminando sulla strada della sofferenza. Non mettere il tuo punto di felicità su di me, bensì su quello che proviene da me, su ciò che deriva da me e così in relazione a tutte le persone. In questo modo sarai eternamente felice.
La passione è effimera. Qui, gli oggetti di passione sono effimeri, passeggeri. Il giorno in cui le persone capiranno questo, avranno scoperto una ragione maggiore di vita, avranno scoperto l’immortalità. Tutte le persone che soffrono non hanno un punto di felicità duraturo; hanno un punto di felicità effimero. Se metterai l’orologio del tempo un pochino avanti, già sai che dovrai soffrire.
Dov’è il vostro punto di felicità? Analizzate e fate una premonizione: soffrirete o no? È effimero, passeggero o eterno?
Può essere difficile, ma è molto bello!!! Con che felicità il Creatore fa la nostra evoluzione…! Lui ha messo cose effimere e lasciò le scelte al tuo libero arbitrio.
Voi come evolverete? Con la sofferenza che tu conseguirai? È la sofferenza che fa evolvere? No. La sofferenza è la conseguenza della tua non-evoluzione. Non esiste un elemento di sofferenza che tu prendi adesso e dici: “Evolverò”. Non serve mettere la mano sul fuoco per soffrire, perché non si evolve!
Domandati qual è il tuo punto di felicità e verifica se sei nel cammino o no.
Questo si chiama cammino per la Libertà. Vuoi sapere come stai? Vuoi misurarti? Osserva le tue azioni: il tuo corpo fisico risponde a ciò che il tuo Corpo Mentale sa?