In Attesa della Stella
In Attesa della Stella
Più di duemila anni fa, alla nascita di Gesù, dei Magi provenienti dall’Oriente giunsero per adorare il Bambino in una grotta a Betlemme in Giudea, luogo della Sua nascita. I Magi portarono doni adempiendo un proposito che risaliva ai tempi di Adamo.
Il Vangelo di Matteo narra che i Magi vennero ad adorare Gesù perché avevano visto una stella in Oriente che indicava il luogo della Sua nascita:
“Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:10-11)
Testi apocrifi riferiscono che i Magi erano sacerdoti caldei che, per millenni, di generazione in generazione, si sarebbero preparati per il compimento di una profezia che annunciava la nascita di un Messia. La profezia risalirebbe all’epoca di Adamo. Si narra che Adamo avesse istruito il suo terzo figlio, Set, così come le generazioni successive, a custodire i tesori – oro, incenso e mirra – in un luogo sicuro, all’interno di una grotta sulla cima di una montagna, affinché un giorno potessero essere offerti al tanto atteso Messia. Oro quale simbolo del Suo regno, incenso quale rappresentazione della Sua natura divina e mirra della sua sofferenza.
Anche secondo la “profezia della stella”, citata nei testi apocrifi, una stella o una luce di indescrivibile splendore sarebbe apparsa per annunciare alla discendenza di Adamo la nascita di un Essere Divino:
“Sappiate che, quando questa luce (…),che non ha fine, risplenderà su di voi e apparirà come una stella affinché possiate vederla: (…) con gioia, amore e attenzione, portando con voi i vostri doni puri che furono posti (…) sulla Montagna delle Vittorie dai vostri padri, dirigetevi dove la Sua luce, la stella, vi condurrà.”
Testi apocrifi riferiscono che i Magi erano sacerdoti caldei che, per millenni, di generazione in generazione, si sarebbero preparati per il compimento di una profezia che annunciava la nascita di un Messia. La profezia risalirebbe all’epoca di Adamo. Si narra che Adamo avesse istruito il suo terzo figlio, Set, così come le generazioni successive, a custodire i tesori – oro, incenso e mirra – in un luogo sicuro, all’interno di una grotta sulla cima di una montagna, affinché un giorno potessero essere offerti al tanto atteso Messia. Oro quale simbolo del Suo regno, incenso quale rappresentazione della Sua natura divina e mirra della sua sofferenza.
Anche secondo la “profezia della stella”, citata nei testi apocrifi, una stella o una luce di indescrivibile splendore sarebbe apparsa per annunciare alla discendenza di Adamo la nascita di un Essere Divino:
“Sappiate che, quando questa luce (…),che non ha fine, risplenderà su di voi e apparirà come una stella affinché possiate vederla: (…) con gioia, amore e attenzione, portando con voi i vostri doni puri che furono posti (…) sulla Montagna delle Vittorie dai vostri padri, dirigetevi dove la Sua luce, la stella, vi condurrà.”
Testi apocrifi riferiscono che i Magi erano sacerdoti caldei che, per millenni, di generazione in generazione, si sarebbero preparati per il compimento di una profezia che annunciava la nascita di un Messia. La profezia risalirebbe all’epoca di Adamo. Si narra che Adamo avesse istruito il suo terzo figlio, Set, così come le generazioni successive, a custodire i tesori – oro, incenso e mirra – in un luogo sicuro, all’interno di una grotta sulla cima di una montagna, affinché un giorno potessero essere offerti al tanto atteso Messia. Oro quale simbolo del Suo regno, incenso quale rappresentazione della Sua natura divina e mirra della sua sofferenza.
Anche secondo la “profezia della stella”, citata nei testi apocrifi, una stella o una luce di indescrivibile splendore sarebbe apparsa per annunciare alla discendenza di Adamo la nascita di un Essere Divino:
“Sappiate che, quando questa luce (…),che non ha fine, risplenderà su di voi e apparirà come una stella affinché possiate vederla: (…) con gioia, amore e attenzione, portando con voi i vostri doni puri che furono posti (…) sulla Montagna delle Vittorie dai vostri padri, dirigetevi dove la Sua luce, la stella, vi condurrà.”
Per questo motivo, ogni mese, per migliaia di anni, i sacerdoti avrebbero visitato la Montagna delle Vittorie dove i doni sarebbero stati custoditi di generazione in generazione. Attraverso visite e preghiere silenziose, si sarebbero preparati per la missione un tempo affidata ad Adamo.
Gli apocrifi raccontano inoltre che, prima della nascita di Gesù, una stella di luce più intensa di quella del Sole, apparve sulla Montagna delle Vittorie adempiendo la profezia. Questa stella avrebbe guidato i Magi fino a Betlemme indicando il cammino e proteggendoli dalle difficoltà lungo il percorso.
Dopo un lungo viaggio attraverso il deserto, giunti alla grotta, i Magi si inginocchiarono ai piedi del Bambino, deposero le loro corone davanti a Lui e Gli offrirono i doni in riconoscimento della Sua grandezza.
Migliaia di anni dopo, in tutto il mondo si celebra l’anniversario di Colui che divise la storia in “prima” e “dopo” la Sua venuta. Il Suo passaggio sulla Terra lasciò esempi testimoniati da discepoli, apostoli e da coloro che incrociarono il Suo cammino in varie circostanze e luoghi.
I Magi, seguendo la stella che li guidava, sarebbero stati anch’essi testimoni di questa storia. Una storia che, con la nascita del Bambino in una semplice grotta a Betlemme, annunciava un nuovo tempo di speranza per coloro che fossero stati attenti ai segni di una nuova luce.
Fonti:
– Vangelo di Matteo
– Landau, Brent. “Revelation of the Magi: The Lost Tale of the Wise Men’s Journey to Bethlehem” – Harpercollins Publisher 2010