Chi ha acceso la luce della Luna?
Chi ha acceso la luce della Luna?
Concentrato nei suoi pensieri, un bambino osserva il cielo dal finestrino dell’auto. “Mamma, chi ha acceso la luce della Luna?” chiede il piccolo, dall’alto dei suoi quattro anni. Lui ancora non lo sa, ma, molto prima della sua nascita, nel 1969, l’essere umano aveva messo piede sulla Luna per la prima volta con l’astronauta Neil Armstrong dimostrando, tra i tanti aspetti, che sognare è forse il primo passo per trasformare un’idea in realtà. A cinquantacinque anni dalla missione Apollo 11, è stata la volta del primo viaggio spaziale con dei turisti: il 12 settembre 2024, la missione Polaris Dawn di SpaceX ha ospitato a bordo quattro civili, due dei quali hanno fluttuato nello spazio per alcuni minuti.
Da un certo punto di vista, si potrebbe dire che tali imprese, come tante altre realizzate nella storia, siano nate dalla ricerca dell’essere umano di risposte a domande che lo affascinano. È come il bambino che sogna di diventare astronauta e si immagina su un razzo mentre esplora l’universo. Tra orbite intorno alle stelle e un passaggio sulla coda di una cometa, un mondo misterioso lo incuriosisce e lo spinge a interrogarsi guidato da una caratteristica naturale dell’uomo: la curiosità.
Il fisico e matematico tedesco Albert Einstein era solito dire: “L’importante è non smettere mai di farsi domande. La curiosità ha la sua ragione di esistere”. Le neuroscienze dimostrano alcune di queste ragioni. Spiegano che la curiosità attiva il cervello e mantiene la “mente aperta”. Le persone sono quindi stimolate alla creatività e all’immaginazione che possono condurle a esplorare l’ignoto e, quando sono collegate allo studio e al lavoro, portano a sperimentare diverse possibilità che possono generare dei risultati. Questo risultato non si concretizzerà forse in una grande idea, ma potrà portare a esperienze di apprendimento in grado di cambiare il corso della vita di qualcuno o persino dell’umanità.
La psicologia mostra che la curiosità stimola il “pensare fuori dagli schemi” e, quindi, l’ispirazione per nuove condotte nei contesti di studio, lavoro e vita quotidiana. Essa influenza l’autonomia, rende le persone più adattabili ai cambiamenti e favorisce l’empatia. Pertanto, la curiosità, spesso considerata negativa, non è, di per sé, un problema. Ciò che la trasforma o meno in un aspetto negativo è l’uso che se ne fa. Come diceva lo scrittore portoghese Eça de Queirós: “Curiosità: istinto che porta alcuni a guardare dal buco della serratura e altri a scoprire l’America”.
Perché le persone smettono di essere curiose?
Man mano che l’età adulta si avvicina, le persone sembrano lasciare nell’infanzia l’epoca dei “perché” e, poco alla volta, perdono la curiosità e la creatività, come è stato evidenziato da uno studio condotto da ricercatori della NASA e da un rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che ha analizzato adolescenti in diversi Paesi.
Per questo cambiamento, neuroscienziati, psicologi ed educatori indicano alcune cause, molte delle quali hanno origine nell’infanzia. L’ambiente in cui un bambino cresce può stimolare o reprimere la sua natura inquisitiva e inventiva. Ad esempio, se impara a seguire regole e schemi senza pensiero critico, in un ambiente poco stimolante e insicuro, egli tende a inibire la sua curiosità e persino lo sviluppo cognitivo, come spiega il neuroscienziato americano Bruce D. Perry.
Nelle scuole, se lo studente partecipa a un sistema educativo che non favorisce il pensiero divergente e che incentiva lo studio solo per soddisfare le aspettative degli insegnanti al fine di ottenere buoni voti, tende a perdere, poco alla volta, la curiosità e la creatività. Questa è, infatti, una delle sfide del XXI secolo, secondo Alex Beard, specialista che ha studiato l’insegnamento in 20 Paesi.
Oltre agli aspetti legati allo sviluppo, la routine della vita adulta e la paura di ottenere risultati considerati insoddisfacenti possono, secondo le neuroscienze, portare il cervello a una comfort zone, che impedisce alle persone di cercare nuove prospettive. Uno studio, pubblicato sul Journal of Research in Personality, ha spiegato che l’essere umano tende a concentrarsi su sentimenti di incertezza e ansia quando si tratta di curiosità e, per questo, evita di seguire questo percorso. Tuttavia, “una risposta curiosa implica il desiderio di imparare e capire l’ignoto e di neutralizzare i nostri impulsi di evitare, temere, giudicare e attaccare ciò che non comprendiamo”, ha affermato l’autore dell’articolo, lo psicologo William Whitecross, dell’Australian National University. In questo modo, sull’altro piatto della bilancia, la curiosità “ci dà la fiducia per abbracciare cose nuove, per imparare e crescere”, ha dichiarato Whitecross.
Questa fiducia è comunemente riscontrabile nei bambini, ma anche in molti giovani e adulti che riescono a mantenerla attiva dando spazio al loro desiderio intrinseco di rendere noto ciò che è ignoto, di esplorare nuove possibilità, di superare i limiti raggiunti e di crescere continuamente. Una volontà che si manifesta nei diversi campi del sapere e anche nella ricerca di una comprensione più profonda della ragione della vita e delle leggi che regolano l’esistenza, temi che, fin dagli albori, risvegliano la curiosità degli esseri umani e li ispirano a guardare al cielo. Fino a dove arriva la curiosità umana?
Fonti
. SpaceX: primeira caminhada espacial comercial é concluída na missão Polaris Dawn | CNN Brasil (consultato il 18 settembre 2024)
. WCD | O que estimula a criatividade? (worldcreativityday.com) (consultato il 19 settembre 2024)
. https://inspi.com.br/2021/10/pesquisa-da-nasa-revela-que-perdemos-a-criatividade-ao-longo-do-tempo/ (consultato il 19 settembre 2024)
. A surpreendente queda de criatividade em adolescentes do mundo detectada pela OCDE – BBC News Brasil (consultato il 19 settembre 2024)
. O Papel da Curiosidade no Desenvolvimento do Conhecimento (lucidarium.com.br) (consultato il 19 settembre 2024)
. Quer controlar a ansiedade? Ter curiosidade pode ajudar – Forbes (consultato il 19 settembre 2024)
. ‘Ser professor deve ser o trabalho mais importante do século 21’, diz especialista que estudou ensino em mais de 20 países – BBC News Brasil (consultato il 19 settembre 2024)
. A importância da curiosidade na educação infantil – Kinedu Blog (consultato il 19 settembre 2024)
. A escola é responsável pela morte da criatividade? Neurociência responde – PORVIR (consultato il 19 settembre 2024)
. 20 frases de Albert Einstein para entender a vida, a ciência e a arte | Exame (consultato l’11novembre 2024)